OIV News – 30/11/2018

30 Novembre 2018 by

OIV News – 2/11/2018

L’Orto Botanico di Palermo diventa la “casa” dei vitigni autoctoni della Sicilia

Il progetto pubblico-privato che vede insieme Doc Sicilia, Università di Palermo e Orto Botanico della città, in quella che era la “Vigna del Gallo”.

Tra storia e ricerca, tra passato e futuro, tra pubblico e privato: nasce così il progetto che vede fianco a fianco la Doc Sicilia, l’Università di Palermo e l’Orto Botanico della città, che sarà la casa dei vitigni dell’Isola, dal Grillo al Catarratto, dallo Zibibbo al Nero d’Avola, dal Perricone al Frappato, che saranno piantati e allevati proprio nel cuore della città di Palermo. Le varietà di vite – due esemplari per ogni singola antica cultivar – torneranno in quella che era la “Vigna del Gallo” dei Duchi di Archirafi, il luogo dove dal 1795 sorge l’Orto Botanico. Il vigneto, seguendo le antiche tradizioni, sarà coltivato con i metodi dell’agricoltura biologica. L’orto Botanico di Palermo è una delle più importanti istituzioni accademiche italiane ed è considerato un enorme museo all’aperto. Lo spazio prescelto per la “Vigna del Gallo” è una porzione di terreno della grandezza di 15 metri per 15 nelle vicinanze della “Serra delle Succulente”, lo spazio dedicato alle piante grasse. In passato questi terreni avevano ospitato, in una piccola collezione di Pomacee.
L’idea alla base del progetto di Università di Palermo e Consorzio di Tutela vini Doc Sicilia è di far rivivere la vigna, acquistata dalla Regia Accademia degli Studi di Palermo nel piano di Sant’Erasmo.
L’Orto Botanico sorge infatti su una piccola porzione delle terre della “Vigna del Gallo”, possedute dal duca Ignazio Vanni d’Archirafi, proprio accanto alla pubblica Villa Giulia sorta nel 1777. “Il progetto si inserisce nelle attività che il Consorzio sta portando avanti nel valorizzare le varietà autoctone della Doc Sicilia”, spiega Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio di tutela Vini Doc Sicilia. Aggiunge Antonio Rallo, presidente del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia: “Far coesistere le diverse varietà siciliane di viti in un unico spazio dell’Orto Botanico di Palermo – che rappresenta una delle più importanti istituzioni accademiche italiane- è un’ulteriore testimonianza dell’importanza che attribuiamo alla conservazione della biodiversità”. “Immaginare il “ritorno” della vite in quella che fu la “Vigna del Gallo”” precisa Paolo Inglese, direttore del Centro Servizi Sistema Museale dell’Università di Palermo, “significa lasciare un segno tangibile del passato del luogo, riconoscere e far conoscere una delle più importanti matrici di biodiversità del Mediterraneo come è quella della vite in Sicilia. Ed è un altro elemento di apertura del Sistema Museale e in questo caso dell’Orto Botanico, alle più importanti realtà istituzionali ed economiche in Sicilia”.
Le fasi del progetto verranno coordinate dal professor Paolo Inglese, direttore del Centro Servizi Sistema Museale dell’Università di Palermo, e sarà seguito dal Direttore dell’Orto Botanico, il professor Rosario Schicchi, e dal curatore, Manlio Speciale, che spiega: “l’area è stata scelta perché è da sempre destinata a collezioni connesse con l’utilità delle piante. “Miscuit utile dulci” è una frase di Orazio che racchiude una delle missioni dell’Orto Botanico: abbiamo il compito di studiare la botanica, ciò che è dolce, e quindi sublime da studiare, anche a prescindere dalla sua utilità. Ma nello stesso tempo l’Orto Botanico ha il compito di provare l’utilità delle piante. E questa zona è legata al Settore Sperimentale: è infatti adiacente alle piante medicinali di alloro, mirto, menta, alle officinali, da sempre fondamentali e utili all’umanità”.
Lo afferma Duccio Cavalieri, il microbiologo dell’Università di Firenze che aveva già svelato la presenza sulle Alpi di microrganismi del Sahara trasportati dalla sabbia del deserto nel febbraio del 2014 con il fenomeno della ‘neve rosa’.Di queste migrazioni ‘invisibili’ parlerà a MicrobiotaMi 2018, il convegno internazionale organizzato dal 5 al 7 novembre all’Università di Milano-Bicocca per fare il punto della ricerca sui microrganismi che influenzano la salute umana.“Con le nuove tecniche di sequenziamento del genoma – spiega Cavalieri – oggi siamo in grado di estrarre il Dna dei microrganismi che si trovano nei campioni prelevati dall’ambiente: in questo modo stiamo scoprendo che ogni luogo presenta microrganismi specifici, che costituiscono un’impronta distintiva”.Importanti non solo per la salute, ma anche per l’influenza che hanno sulla produzione di vini, formaggi e altri prodotti tipici, “andrebbero mappati in un Paese come l’Italia che è particolarmente esposto ai cambiamenti climatici e, di conseguenza, all’arrivo di microrganismi trasportati non solo dal vento – precisa l’esperto – ma anche dagli animali migratori, dagli insetti, dalle navi cargo e dagli aerei”.

OIV News – 5/11/2018

Vini delle Ande. In Argentina la vite supera i 3.000 metri di quota

Sul versante cileno delle Ande hanno iniziato da poco a piantare vigne ad alta quota, come raccontiamo su Civiltà del bere 5/2018 (login o ), ad un’altitudine tutto sommato relativa, che si attesta al massimo intorno ai 1.000 metri. Sul versante argentino invece, soprattutto nella provincia di Salta, già da tempo vignaioli intraprendenti hanno piantato vigne estreme. I vini delle Ande qui si spingono oltre i 3.000 metri di altitudine. ………………………

OIV News – 6/11/2018

Contrastare lo spopolamento dei piccoli centri. Ecco le proposte del mondo del vino

Dall’ultimo censimento Istat a oggi, secondo una ricerca dell’Anci-Associazione nazionale dei comuni italiani, negli ultimi sei anni sono andate via dai piccoli Comuni (al di sotto dei 5mila abitanti) quasi 74mila persone. Lo spopolamento è un fenomeno da cui quasi nessuna area agricola può dirsi immune e anche le più prestigiose e conosciute, come i Comuni della Val d’Orcia patrimonio Unesco, ne soffrono o resistono con fatica. L’invecchiamento della popolazione, il calo demografico e la fuga verso le grandi città, dove ci sono più servizi e maggiori opportunità di lavoro, è difficile da contrastare ma non impossibile. Anche perché l’appetibilità turistica dei borghi, cioè del 69,8% dei Comuni italiani, continua ad aumentare secondo un’indagine del Centro studi turistici di Firenze e della Confesercenti. ………………

Bevitori asiatici più attenti all’origine che al gusto del vino?

Lo suggerisce una ricerca effettuata su consumatori di Hong Kong, meglio disposti a spendere per i vini provenienti da regioni vinicole più note ……………………….

OIV News – 7/11/2018

Dal letame nascono i fior … e anche la vigna

Le piante si sono diffuse nel mondo grazie agli uccelli e all’uomo, a seguito delle loro migrazioni e delle loro deiezioni. Questo sembrerebbe essere il motivo per cui diverse varietà di uva prendono il nome da specie di uccelli.……………………

Vino novello: immesse sul mercato 2 milioni di bottiglie

Vino Novello italiano contro Beaujolais nouveau francese: una sfida che si ripete negli anni e per la vendemmia 2018 l’Italia ha bruciato sul tempo i colleghi francesi con 2 milioni di bottiglie arrivate sul mercato il 30 ottobre, oltre due settimane prima rispetto al Beaujolais, disponibile dal 15 novembre. .……………………..

OIV News – 8/11/2018

Il professor Mario Fregoni: «L’ibrido di vite farà la fine del mulo»

Genetica viticola, solo scienza e accademia o anche valorizzazione identità territoriale? .………………………

OIV News – 9/11/2018

Cina, scoperto del vino in una sepoltura

 

Cina, scavo di una tomba a Luoyang .………………………..

 

OIV News – 13/11/2018

Prosecco Doc. E se il futuro fosse rosé?

 
Stefano Zanette lo disse qualche mese fa, appena dopo la rielezione alla guida della più grande Doc italiana: “Stiamo ragionando sulla nascita di una versione rosata del Prosecco“. Ragionamento, quello del presidente del consorzio di tutela, che è diventato via via sempre più dettagliato diventando una proposta chiara, che potrebbe aprire le porte a una nuova fase d’espansione. Perché questo gigante del mercato delle bollicine, che tra un anno raggiungerà molto probabilmente quota 500 milioni di bottiglie, non sta meramente approfittando di momento positivo che ormai dura da più di otto anni, ma guarda al futuro, ai nuovi trend di consumo per guadagnare ulteriori spazi. .…………………………..
 

OIV News – 14/11/2018

La Gran Bretagna diventerà il nuovo Paradiso del vino?

 

Con l’aumento delle temperature globali ampie fette di quattro regioni britanniche potrebbero diventare il terreno ideale per coltivare “bollicine” di qualità, secondo un gruppo di ricercatori .……………………

Questione di etichetta: un approccio semiotico alla prima forma di comunicazione del vino

Il Master of Wine e designer di etichette di vino Neil Tully

Questione di etichetta: se in Europa se ne discute molto, non tanto per quanto riguarda il vino ma per portare maggiore chiarezza sulla provenienza delle materie prime del cibo confezionato, in Cina “parla”, da sempre, molto più di quanto faccia nel Vecchio Mondo. .……………………..

 

OIV News – 28/11/2018

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OIV News – 29/11/2018

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OIV News – 30/11/2018

Tracciabilità e lotta ai falsi: la “wine blockchain” per il futuro del business del vino

La wine blockchain per il futuro del mercato del vino

Solo in Europa, il mercato dei falsi wine & spirits vale 2,7 miliardi di euro all’anno, .………………………….

 

 

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