12 Aprile Dioniso e i vini della Tenuta Vistarino a Villa Costa

21 Aprile 2017 by

Conte Vistarino “1865” –  Metodo Classico –   Pinot Nero  –  Docg
Tenuta di Rocca de’ Giorgi –  Oltrepò Pavese  –  Provincia di Pavia

Vendemmia 2011
60 mesi sui lieviti 
sboccatura 18 gennaio 2017
Alcol 13% vol.
Brut ˂ 15 g/l 
Acidità 6,6 g/l
Produzione: l’uva viene raccolta a mano in cassette da 18-20 kg massimo, stoccata in cella per l’abbattimento della temperatura, carico manuale per gravità della pressa, pressatura soffice con utilizzo di ghiaccio secco, resa massima 50%, decantazione statica dei mosti, fermentazione con lieviti selezionati a temperatura controllata, il Pinot fa affinamento in acciaio, una volta effettuato il tiraggio rimane in affinamento sui lieviti per almeno 60 mesi.

          Assaggiare uno spumante è impegnativo di per sé, aggiungi la complessità gustativa del Pinot Nero e un elemento decisivo quale l’anidride carbonica …….
Io non amo assaggiare batterie di bollicine, pur apprezzandone le qualità, perché la confusione arriva presto.
Come in tutte le zone enologiche di successo il “1865” rimane un interessante caso di alta qualità media. I motivi sono insiti nella particolare conformazione pedoclimatica del vigneto e nella notevole cura di tutti i passaggi produttivi. Si può affermare che il vignaiolo ha fatto sue le difficoltà oggettive delle vendemmie, trasformandole in elementi positivi sui quali costruire una base solida e affidabile. Ed ecco il Pinot Nero (anima severa e aristocratica dello Champagne) al 100%; l’unico vitigno rosso di grande qualità che ha bisogno di escursioni termiche e anche di un clima fresco per imporre la sua sontuosa ricchezza, il suo patrimonio aromatico.
Il vignaiolo sa di potere esprimere il singolo vigneto ed il singolo vitigno.
Chiaramente nelle cuvée non può intervenire in modo consistente se non sfruttando qualche vino di riserva di annate vecchie particolarmente riuscite, ed è per questo che il rendimento qualitativo può essere piacevolmente irregolare. Il vignaiolo assembla vini diversi per crearne ogni volta un altro, di molto superiore alla somma di quelli che lo compongono.
L’aiuto delle vendemmie giuste (il millesimo), e lo è la nostra, invece può scatenare emozioni difficili da dimenticare.
La differenza tra il vino di una Tenuta e quello di un’altra, si riassume nella differenza tra la corale di un’orchestra ben affiatata e l’appassionata prova di un’altra.
La mia bottiglia, è stata imbottigliata nel 2012 e sboccata il 18 gennaio del 2017.
Questa recente sboccatura indica che è il momento giusto per goderne.
Ottima nel perlage, sia per finezza che (ancor più) persistenza.
Colore paglierino caldo illuminato da sfumature verdi.
Un’uscita graduale delinea subito le note di crosta di pane, di burro di nocciola, di brioche, di vaniglia; la complessità in divenire si affida ai sentori di sottobosco, ai piccoli frutti rossi, alla frutta bianca; l’accennata florealità di fondo contribuisce ad un effluvio che si consuma lentamente.
La complessità dell’odore è esemplare, così come la tenuta a bicchiere vuoto e a bottiglia aperta.
In bocca, la forza dell’acidità che diremmo carezzevole (il che è raro in uno spumante italiano), la generosità degli estratti ben modellati dall’amalgama della carbonica, una salutare mineralità al centro del palato costituiscono lo sviluppo gustativo di questo vino.
Le ambizioni ci sono tutte.
Tutt’altro che alla ricerca della perfezione questo vino dà il senso delle radici territoriali e della sapienza produttiva applicate all’annata giusta.
Palermo 12 aprile 2017                                                 Guido Falgares

Conte Vistarino “RïES” Riesling renano  Igt
Tenuta Rocca de’ Giorgi –
provincia di Pavia

Vendemmia 2015
Alcol 13% vol.
residuo zuccherino 5-6 g/l
Acidità 6,4 g/l
Buona presenza di TDN (trimetil diidro naftalene)
Produzione: il Rïes esprime la volontà di portare il riesling renano ad un’espressione più moderna e confidenziale. Basandosi sulle caratteristiche del terroir di Rocca de’ Giorgi e sulla grande escursione termica tra giorno e notte che esalta la complessità aromatica del vitigno, la Tenuta Vistarino ha avviato il progetto Rïes. Il risultato è stato raggiunto attraverso la selezione delle uve durante la vendemmia manuale, la pre-macerazione a freddo delle stesse in cassetta per 24 ore a 4°C e con la fermentazione lenta a bassa temperatura del mosto.
L’enologo ha scelto di preservare la complessità del frutto del vigneto: uve sanissime e mature e affinamento in bottiglia.

         Avvicinarsi al Riesling e soprattutto alla sua espressione quintessenziale, il Riesling renano, significa propriamente avventurarsi in un microcosmo sensoriale fatto di profumi fiabescamente cristallini e trasparenti, agrumosi e intrinsecamente minerali, supportati da strutture gustative essenziali, spesso giocate su contrappesi organolettici rischiosi e delicatissimi, eppure straordinariamente resistenti al tempo. Considerato da molti come il vino dal perfetto equilibrio tra acidità e dolcezza, il Riesling è in gran parte un dono delle latitudini e dei suoli, due fattori che sposati con la tenacia dei vignaioli permettono la nascita dei vini bianchi più fini, rigorosi e longevi del mondo.
Giallo paglierino con riflessi dorati.
All’olfatto regala profumi di frutta tropicale e di agrumi (manderini e buccia d’arancia); intenso il floreale di zagara con cenni di miele di tiglio; profonda la vena minerale di pietra focaia; lievi cenni eterei possono far presagire a future sensazioni di idrocarburo.
In bocca colpisce l’equilibrio dato dall’abbondanza della componente glicerica che, con una buona massa alcolica, riesce a far da contrappunto ad una piacevole acidità e ad una piena sapidità e  guidare un finale non troppo lungo. Un vino che, nonostante la gioventù, ha quasi “ogni cosa al suo posto” e lascia immaginare un probabile lungo ed espressivo futuro.
Palermo 12 aprile 2017                                             Guido Falgares

 

Conte Vistarino “Pernice” –   Pinot Nero  –  Igt
Tenuta di Rocca de’ Giorgi – Oltrepò Pavese – Provincia di Pavia

Vendemmia 2012
Vigneto ettari 3,5
altezza  m 300
morfologia   calcare (52%), argilla (32%), sabbia (11%) e una minima parte di pietrisco (5%)
germogliamento 17/18 aprile
fioritura 29 maggio
vendemmia 27/28 agosto
prodotti 21383 kg
andamento climatico 2012  vento forte con raffiche di oltre 80 km/h e nei giorni successivi nel mese di maggio e in particolare il 13 maggio brusco calo delle temperature minime a toccare i 2°C. Pioggia nel nel 2012 mm 732
la resa ˂ 6000 kg di uva/ettaro
Alcol 13% vol.
residuo zuccherino 1-2 g/l
Acidità 5 g/l
Affinamento in legno
Produzione: il Pinot Nero arriva in Italia grazie al Conte Carlo Vistarino intorno al 1.850, che importò le barbatelle direttamente dalla Borgogna. Le Uve di Pernice sono premacerate a freddo, vinificate e affinate in legno.

         Abbiamo tenuto il vino nel bicchiere a lungo, perché l’unicità è soprattutto nella varietà ed ampiezza continuamente mutevole delle sensazioni olfattive.
Il 2012 è il paradigma delle piccole annate felicemente compiute. L’interpretazione è perfetta e corrisponde alle caratteristiche dell’annata, alla sua vitale solarità. La Tenuta Vistarino non è azienda di prima pagina ma, almeno in questa fase, sembra che l’ingente patrimonio viticolo abbia trovato energie mentali sufficienti per diventarlo.
Il “Pernice”2012 oggi è interessante e pronto da bere; illustra al meglio la proverbiale eleganza e originalità del Pinot Nero. Una interpretazione convincente di un vigneto famoso e didattica per illustrare come evolvono alcuni millesimi su terroir di valore.
Colore tra il granato e il rubino, molto bello.
Si apre gradualmente su note floreali, rese ancora più variegate da sensazioni speziate di caffè tostato, cacao, liquirizia e fruttate di ciliegia e ribes rosso; espressioni che si rincorrono in un insieme davvero sfaccettato.
In bocca mostra una materia di valore sostenuta da una splendida acidità; i tannini sono eleganti; una piacevole sapidità; autorevole i ritorni di ribes e di viola.
La progressione è bella, ma non incredibile; la sensazione è che ci offra solo una parte del suo potenziale; ci emoziona, ma non come dovrebbe.
“Cascina Pernice è un vigneto eccellente nella sua zonazione dell’Oltrepò pavese”.
“Ė il cuore della storia del Pinot Nero italiano” (Luigi Veronelli 1961).
“Ma è la conferma della classe e della natura scorbutica del Pinot Nero, che a differenza di molte altre uve sembra ribellarsi ad ogni internazionalità, ad ogni tentativo di renderlo imitabile” (Sandro Sangiorgi).
“La Borgogna non è altro che l’espressione del metodo galileiano di annullamento di tutte le varianti per valorizzare il comportamento preciso di un solo fatto. Il suolo, appunto, soggetto solo alla variabile climatica.” (Luigi Moio)
La “grazia emozionante”: una inconfondibile identità sensoriale, varietale e territoriale, espressa da un sottosuolo argilloso ricco di sedimentazioni marine, silicio, argilla e calcare in varia concentrazione (Guido).

Palermo 12 aprile 2017                                                 Guido Falgares

 

 

 

 

Related Posts

Tags

Share This

Leave a Reply