OIV News – 9/12/2016

10 Dicembre 2016 by

Lucania as the heart of III vine domestication center: The rediscovery of autochthonous vines /
Lucania fulcro del III Centro di domesticazione della vite: La riscoperta dei vitigni autoctoni
Stefano Del Lungo1, e Angelo Raffaele Caputo2, Marica Gasparro2, Vittorio Alba2, Carlo Bergamini2, Sabino Roccotelli2, Francesco Mazzone2 and Francesco Pisani3
1 CNR-IBAM Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto per i beni archeologici e monumentali, C.da S. Loja, 85050 Tito Scalo (PZ), Italy
2 CREA-UTV Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Unità di ricerca per l’uva da tavola e la vitivinicoltura in ambiente mediterraneo, via Casamassima, 148, 70010 Turi (BA), Italy
3 ALSIA Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura della Regione Basilicata, Azienda Agricola
Sperimentale Dimostrativa “Bosco Galdo”, via Grumentina, 118, 85050 Villa d’Agri (PZ), Italy

 La Genetica identifica nell’Italia centro-meridionale il III Centro di Domesticazione Varietale della vite. Le molte storie scritte “sul vino”, anche attraverso l’Archeologia molecolare, non ne parlano. Qui. nel riconoscimento delle varietà e nell’accertamento delle parentele si ricostruiscono la Storia e la Botanica delle varietà, documentate nelle fonti antiche e medievali, e si cercano archeologicamente i luoghi vocati alla coltura e vettori di prodotto, i materiali per la lavorazione e il trasporto. Da concetto astratto il III Centro diventa un ambito storico-geografico riconoscibile (l’Enotria) e un macro-terroir, per un significativo rilancio culturale ed economico della viticoltura. La Lucania (o Basilicata) ne è il fulcro, entro il quale la ricerca del germoplasma viticolo, esplorando i comprensori della Val d’Agri, del Pollino, del Materano, del Vulture e dell’Alto Basento, ha portato all’attenzione pubblica varietà finora solo immaginate, nell’abbondanza di denominazioni di uve che la tradizione ha lasciato in eredità. Sul campo, esplorando vecchie vigne o individuando antichi ceppi solitari e avvalendosi della memoria storica di viticoltori, sono state raccolte 561 accessioni. Lo studio del DNA ha poi dipanato la confusione varietale, rilevando sinonime e omonimie, e infine la ricerca archeologica inizia a restituire a ciascuna le ascendenze e le provenienze antiche.

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