28 ottobre 2016 ore 18,00 “Incontriamo le birre di qualità”
“Incontriamo le birre di qualità”
“L’entusiasmante storia della birra artigianale in Italia”
l’evento ha avuto inizio con i saluti istituzionali degli organizzatori dott. Mauro Lo Vasco – Group Manager e dott. Alessio Costa – Financial Banker – Banca Mediolanum:
agli ospiti, i clienti della Banca Mediolanum
ai Soci di Dioniso, Guido Falgares, Mauro Ricci e Francesca Tamburello,
ai Mastri Birrai, del “Birrificio Artigianale 24 BARONI a Nicosia (Enna)”, della “Maltus Faber a Genova” e della “Birra del Borgo a Borgorose (Rieti)
Quindi l’intervento del relatore Mauro Ricci sul tema del convegno che è stato interessante e particolarmente gradito dal pubblico numeroso ed attento.
Gli ospiti hanno quindi iniziato il percorso tra i “banchi d’assaggio” predisposti nelle magnifiche “stanze” di Palazzo Notarbartolo.
Il risultato, in termini di contenuti e di partecipazione del pubblico (circa trecento persone), è stato lusinghiero, al di là delle aspettative.
Gli attori principali dell’evento
Mauro Lo Vasco,
ciò che più colpisce un osservatore attento e che presti attenzione alle vicende di questo mondo è il garbo, un valore intramontabile, di Mauro Lo Vasco.
Il suo progetto “ mettere a disposizione dei clienti le stanze di Palazzo Notarbartolo” è rimasto immutato. E quello avviato da Mauro è un progetto prima di pensiero che di calcolo (finanziario) e in questi valori ha sempre puntato, ha sempre creduto. Così nel panorama delle banche italiane di respiro internazionale, Mauro ha conservato un’immagine di eleganza fuori dalle mode. Il suo sistema estetico è rimasto fermo, apprezzando valori come l’armonia, la classe, l’incisività.
La birra,
sono in molti coloro che negli ultimi anni hanno imparato a lasciarsi affascinare dalla birra: si divertono a degustarla intraprendono viaggi solo per il gusto di scoprire una zona di produzione di cui hanno sentito parlare, e hanno capito che per aprire una buona bottiglia non è necessario aspettare di mangiare una pizza.
Al pari della musica, della teatro e della letteratura, anche la birra è entrata a far parte dello stile di vita di molti. Eppure numerose continuano a essere le domande su come “trattare” la birra. Quali sono le regole da seguire per berla al meglio? Quali i bicchieri più adatti ai diversi tipi di birra? Quanto e se può invecchiare? Forse i più esperti hanno trovato da soli le risposte adeguate, ma molti amanti della birra sentono l’esigenza di saperne di più.
E così ci ritroviamo a girare spesso per manifestazioni, convegni, degustazioni.
Oggi è più chiaro quanto pochi siano capaci di intrecciare didattica e teatralità come noi del Centro Culturale “Dioniso”. Con noi il racconto di un assaggio, che sia vino o birra, non è mai fine a se stesso ma è sempre il risultato di un percorso personale e professionale. Il nostro rappresentare un bicchiere è passionale e in qualche modo viscerale e lo è sia quando parliamo degli effetti sui prodotti agricoli del surriscaldamento globale sia quando raccontiamo la storia recente delle denominazioni.
Educarsi al vino, alla birra, “sogno, civiltà, linguaggio” segnano da anni il nostro percorso, ma soprattutto il nostro affascinante racconto.
Birra o come qualcuno afferma, con una declinazione poco corretta sul piano linguistico e grammaticale, che “la birra non esiste, ma esistono le birre”;
È questa una “ciancétta“, più per apparire che per essere.
“La birra”, è il prodotto ottenuto dalla fermentazione alcolica con ceppi di saccharomyces carlsbergensis o di saccharomyces cerevisiae di un mosto preparato con malto, anche torrefatto, di orzo o frumento o di loro miscele ad acqua, amaricato con luppolo o suoi derivati o con entrambi” (legge n. 1354 del 23 agosto 1962, art. 1).
Esistono certamente decine di “stili birrari” e quindi di tipologie, con propri caratteri aromatici di distinzione, fondamentali da conoscere per una degustazione o un corretto abbinamento.
Reinheitsgebot (23 aprile 1516)
(…) Inoltre, noi specialmente desideriamo che da questo momento in poi e dovunque, niente deve essere usato o addizionato per produrre birra che non sia orzo, luppolo e acqua. Chiunque intenzionalmente disobbedisca a questo decreto sarà severamente punito dalla corte che ha giurisprudenza su di lui e gli verranno confiscati i barili di birra” (…) La legge sulla purezza è durata in Germania per 476 anni, sino al 1992, anno dell’unificazione economica-commerciale europea.
Shakespeare: “A quart of Ale is a dish for a king!” (Winter’s Tale IV 3)
Benjamin Franklin: “Beer is proof that God loves us and want us to be happy”
La birra artigianale
La qualifica di birra artigianale ha da poco un inquadramento legislativo e quindi la dicitura “artigianale” può essere apposta sulle etichette (7 luglio 2016). Fino a non molto tempo fa Union birrai definiva la birra artigianale come una birra
- non pastorizzata
- di norma non filtrata
- senza aggiunta di sostanze conservanti
- con caratteristiche organolettiche e gustative di qualità
- fresca, da consumare vicino alla data di produzione
- prodotta da unità produttive medio piccole con distribuzione locale
Union birrai ha elaborato una nuova formula: “la birra artigianale è una birra cruda, integra e senza aggiunta di conservanti, con un alto contenuto di entusiasmo e creatività. La birra artigianale è prodotta da artigiani in quantità sempre limitate”.
Tale definizione, più incline alle suggestioni del sentimento e della fantasia, dovrebbe essere un po’ meno creativa e più tecnica.
Creatività, ricerca, verifica, interesse, territorio come sfondo geografico dell’esistenza, come tratto della superficie terrestre colto nei suoi aspetti sia fisico-naturali sia antropici: è il birraio il protagonista di tutto questo!!!
Per quanto riguarda poi la capacità produttiva, in Italia il limite di produzione al di sotto del quale un birrificio è considerato artigianale è convenzionalmente fissato in 10.000 ettolitri, mentre negli Stati Uniti in circa 70.000 ettolitri l’anno.
“La Brewers Association statunitense ha più volte corretto questo limite negli anni, dimostrandone il valore relativo, con l’obiettivo di riportare nell’ambito della artigianalità alcuni birrifici ormai troppo cresciuti”.
Purtroppo la filosofia del “piccolo è buono”, non è sempre così. Non è difficile trovare prodotti mediocri o pessimi abbelliti dal fregio “artigianale” in mano a micro birrifici.
Così è possibile trovare birrifici americani definiti “artigianali” che hanno largamente superato le produzioni di alcuni stabilimenti di birra industriale italiana, senza abbandonare un’ottima costanza qualitativa.
L’elenco delle cose da dire è ancora molto lungo, ma lo chiudiamo qui semplicemente per non togliervi il piacere di andare alla ricerca delle altre numerose peculiarità in chiave birraria e vinaria. È una ricerca che, a nostro avviso (ma siamo di parte), può portare a scoprire nuove sensazioni, ad allargare il campo visivo sul vasto mondo delle birre e dei vini d’autore. Noi di Dioniso e la Banca Mediolanum vorremmo accompagnarvi in questa ricerca tramite i nostri Corsi sul Vino e sulla Birra.
Palermo 28 ottobre 2016 Guido Falgares