Una domenica mattina in Cantina

6 Agosto 2012 by

Dioniso

Union Européenne
des Gourmets

 

Una domenica mattina di fine luglio … non come le altre…

Succede a Castelbuono, all’Abbazia S.Anastasia, Cantina vitivinicola intrisa di storia e fattiva progettualità;  ed in verità non “succede” spesso di confrontarsi con il desiderio di emergere e la voglia di realizzare una linea programmatica  ben definita ed ambiziosa.

L’occasione ci è stata offerta dalla degustazione , alla presenza di un interessato parterre  di partecipanti (oltre cinquanta),  delle ultime creature aziendali, posizionate sull’indirizzo biodinamico impresso alla viticultura del territorio di Abbazia S.Anastasia.

Abbiamo ben presente come il   marchio biodinamico  costituisca il riconoscimento dell’efficacia di un metodo di lavoro codificato ed affinato negli anni con risultati di assoluta eccellenza nei suoi riscontri in vigna ed in cantina.

Sulla scia di questa premessa doverosa, ci piace sottolineare come la degustazione dei due vini oggetto dell’assaggio sia stata una esperienza densa di  diversi spunti di appeal.

Il primo approccio dell’analisi organolettica  ha riguardato  

 il vino Zurrica, etichetta consolidata nella storia aziendale, un uvaggio tra Chardonnay (70%)e Grillo(30%), con una recente modifica che sostituisce  il Grillo  all’Inzolia che, in precedenza, ne costituiva il nesso autoctono .

Su un terreno di medio impasto, tendente all’argilloso, il vigneto del nostro Zurrica si dipana con una resa per ettaro molto contenuta che si assesta su una media di 60/70 q.li per ettaro.

Nell’indubbio match del Grillo con lo  Chardonnay, è la grassezza dell’autoctono ad essere ingentilita dal vitigno  parzialmente aromatico, mentre al naso si percepisce un sostanziale  equilibrio nelle sensazioni olfattive. Ci ha convinto la stoffa sfoderata nella complessiva fusione tra acidità, corpo e potenziale alcolico piuttosto sostenuto, mentre nella conversazione scaturita con i partecipanti al momento degustativo, si è  immaginato l’accostamento del vino ad una gastronomia  di altrettanta struttura, con dei pesci grassi in pole position.

Il secondo assaggio ha avuto come protagonista  

il Passomaggio, un’altra  realtà che conferma una linea già collaudata dell’azienda: assemblaggio tra Nero d’Avola e Merlot, rispettivamente per 60% ed il 30%.

Rileviamo la medesima resa per ettaro che si assesta sugli 80/l60 q.li per ettaro su un terreno particolarmente ricco di microclimi favorevoli, quali la presenza di un torrente che ne sintetizza il nome del vino.

Colpisce la tonalità intensa-rubino vivace con sfumature purpuree- dell’approccio visivo, quasi un anticipo della texture che percepiremo in bocca. Il naso riserva sensazioni vegetali e speziate  di grande complessità , ancor più significative tenuto conto della giovinezza del prodotto, in bottiglia da appena tre mesi. Al gusto convince anche per una tannicità quasi gentile, merito del Merlot capace di domare la muscolarità intrinseca del nostro Nero d’Avola. Poliedrica è la versatilità che si prospetta, secondo i pareri degli intervenuti per l’abbinamento ai piatti della nostra tradizione.. anche marinara.

E questo è quello che succede in una domenica di fine luglio…, non come le altre …, quando l’Union Européenne des Gourmets e il Centro culturale “Dioniso” si recano a Castelbuono alla Cantina di S. Anastasia per “confrontarsi con il desiderio di emergere e la voglia di realizzare una linea programmatica  ben definita ed ambiziosa”

Castelbuono – Madonie, 30 luglio 2012

Francesca Tamburello

 

Related Posts

Tags

Share This

Leave a Reply