Lezioni di enotecnologia

18 Gennaio 2011 by

Scrivere qualcosa di nuovo sul vino è sempre più difficile, ma ancor più difficile è rendersi comprensibili parlando di una materia in cui i risvolti chimico-fisici e microbiologici sono innumerevoli e imprescindibili per capire questo alimento millenario, che negli anni si è trasformato da fonte calorica e corroborante a ineguagliabile complemento della tavola.

La nostra conoscenza della materia, ci consideriamo studiosi del vino, ci permette di sviscerare e approfondire tematiche complesse in modo semplice, schematico e di facile consultazione; e il risultato sarà una rubrica per “capitoli” che potrà essere letta tutta d’un fiato, ma che risulterà, anche, indispensabile all’appassionato che vorrà approfondire gli argomenti specifici trattati nei vari capitoli.

Dai meccanismi che sovrintendono la maturazione e che sono fondamentali per determinare una corretta epoca di vendemmia, descriveremo le trasformazioni che portano alla creazione del vino, integrando la descrizione dei fenomeni biologici con indispensabili richiami sulla degustazione, rilevando l’importanza dell’ossigeno, dei contenitori di legno e, non ultimo, del sughero, per ottenere un vino non solo grande, ma che conservi nel tempo le sue peculiarità.

Questa rubrica, che nasce da lezioni di enologia tenute negli anni, sarà il mezzo per conoscere meglio la materia e poiché la conoscenza permette di apprezzare a pieno gli argomenti, diventerà uno strumento indispensabile per amare il vino, che la mitologia riservava solo agli dei e che oggi fortunatamente è concesso anche a noi comuni mortali.

Nella preparazione di questa rubrica, Tommaso ed io abbiamo immaginato di poter seguire a passo a passo la complessa e per molti versi ancora da capire, trasformazione dell’uva in vino, attraverso una serie infinita di processi chimici, fisici e biologici, ma senza mai dimenticare l’impegno, la pazienza e la sensibilità che possiedono gli uomini del vino.

L’impostazione scelta sarà quella di una sequenza di “quadri”. Come in un immaginario gioco di tarocchi, ogni fotogramma rappresenterà una “finestra aperta” da cui Voi potrete ripartire verso nuove conoscenze, nuove strade da sperimentare, nuovi universi in cui avventurarsi. Non una rubrica nel senso tradizionale del termine, ma una sorta di “story-board” in cui cercheremo di condensare le nostre esperienze, gli studi e – perché no- anche gli errori che ci hanno accompagnato in questi anni di studi.

Un’opera che leggerete per capitoli, avanti e indietro, senza necessariamente rispettarne la sequenza logica: come nel fare il vino, ogni singolo passo, ogni singola procedura, risponde a una sua propria specificità e nello stesso tempo è interdipendente con ciò che si è fatto prima  e con ciò che si propone come obiettivo finale.

Come sempre, regina è la Natura: compito dell’uomo è comprenderne i meccanismi, senza le facili semplificazioni e le comode scorciatoie che banalizzano la cultura dell’uomo.

Come gli smalti e le pitture ottenute dalla sovrapposizione di una serie di tratti sottili e trasparenti, dove attraverso ogni mano di lacca è possibile leggerne in trasparenza gli strati inferiori, allo stesso modo ci piace pensare che quando assaggiamo un bicchiere di vino “pieno e maturo” dovremmo essere in grado di percepire tutte le sfumature di un territorio o della varietà, comprendere tutte le fasi necessarie alla sua produzione, dalla nascita in vigna al suo affinamento in bottiglia.

Di questo ci occuperemo…

…continua

 Tommaso Bucci e Guido Falgares

 

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